Cosa ruba energia al tuo risveglio e alla tua forza interiore?

Cosa ruba energia al tuo risveglio e alla tua forza interiore?

Tutti hanno una ragione  per svegliarsi al mattino. Senza una ragione per svegliarsi la giornata sarebbe priva di senso. Non c’è da riflettere più di tanto.

Vivere senza uno scopo genera  confusione, irritabilità e apatia. Quindi, ti sei mai chiesto cosa dà una spinta naturale al tuo risveglio perfino quando tutto sembra senso?

E’ la forza del tuo scopo. E’ lo scopo a dare un significato alla vita. Ed è  il tuo scopo a connettere, motivare e guidare la tua vita personale e professionale.

Ignorare il proprio scopo logora il vigore fisico e accorcia la vita.

In un momento  di sconforto qualcuno arriva a credere di non avere  uno scopo, ma non è così.

E’ principalmente una  questione di focus e/o di riconoscere il significato della  propria vita.

Questa situazione assomiglia a quando entri in una stanza e d’un tratto non ti ricordi  il motivo per cui sei in quel  posto e ti chiedi ‘perchè  sono qui?”. Naturalmente quella scelta iniziale aveva uno scopo. Ora si tratta solo  di scegliere se lasciarsi trascinare dai mille stimoli che continuano a competere per conquistare la tua attenzione o se smettere di darsi per vinti.
Nel mio lavoro e/o nelle conversazioni con persone care,  mi è capitato spesso  di dover riflettere sull’esistenza di un motivo molto concreto per restare connessi al proprio scopo.

Accorcia la vita?

Esatto.  Un buon motivo per riconoscere il proprio scopo è che allunga la vita. Le ricerche sulle oasi mondiali con la più alta concentrazione di centenari dicono che le persone che riconoscono lo scopo della propria vita hanno sette anni di vita media in più rispetto a chi si lascia trascinare  dalle distrazioni quotidiane. Perché? La ragione è semplice. Avere uno scopo arricchisce il senso della propria  propria vita.

Lo scopo  collega, muove e governa le tue performance.

A questo proposito c’è una vecchia storiella che introduco durante ‘Invictus’, un programma progettato per spazzare l’apatia, rinforzare il vigore fisico e la chiarezza mentale.

In un piccolo villaggio nei pressi della periferia di Osaka, una donna in coma era in punto di morte. Improvvisamente ha la sensazione di essere trasportata in cielo al cospetto dei suoi antenati che le chiedono, “Chi sei?’. ‘Sono la moglie del colonnello’, risponde prontamente. ‘Non  ho chiesto di chi sei la moglie, ma chi sei’. ‘Sono la mamma di due bambini’. ‘Non  ho chiesto di chi sei la madre, ma chi sei’. ‘Sono un insegnante delle scuole elementari’. ‘Non  ho chiesto qual è la tua professione, ti ho chiesto chi sei?’ Insomma, qualsiasi risposta della donna sembrava non soddisfare la domanda, “Chi sei?’ ‘Sono Shintoista’. ‘Non  ho chiesto della tua religione, ma chi sei’. ‘Sono colei che si sveglia ogni mattina per prendersi cura della propria famiglia e nutrire le giovani menti e i cuori dei bimbi che vengono nella mia scuola.

Superato l’esame  fu rinviata sulla terra. Il giorno successivo si svegliò al sorgere del sole  con la forte sensazione del significato e dello scopo della sua vita. Fece ordine nel suo programma dei compiti da svolgere e si divertì nel fare  quello che faceva abitualmente per i propri figli e per i bimbi della scuola. Ormai aveva una chiarezza assoluta sulla ragione per cui si svegliava ogni mattina.

Qual è il senso della tua destinazione?

Perché ti svegli al mattino? Cosa collega, muove e governa le azioni che danno un senso alla tua  vita personale e professionale? Sei magneticamente attratto dal  percorso che stai facendo? Sappi solo che riconoscere il senso e lo scopo della tua vita è un balsamo molto potente per il tuo benessere fisico e mentale.

Winnie the Pooh, l’orso immaginario che ha fatto  compagnia ai bambini di ogni età, in una conversazione con Porcelletto rifletteva su questo  stesso tema. «”Quando ti svegli al mattino, Pooh – disse Porcelletto  – cos’è la  prima cosa che dici a te stesso?” “‘Cosa c’è per colazione?’ – disse Pooh – Tu cosa dici Porcelletto?” “Io dico ‘Cosa succederà di emozionante oggi?’ disse Porcelletto”. Pooh annuì pensierosamente. “È la stessa cosa”, disse».

Segui il sentiero dorato

Che si tratti di inventare qualcosa che non c’è, dar vita ad un’ideale o  fare semplicemente una buona colazione, è quel grado di eccitazione di cui parla Porcelletto a segnalarti ciò che dà un significato alla tua vita. C’è solo un piccolo ostacolo.
Riconoscere quel grado di eccitazione speciale  rinforza il tuo focus sui compiti quotidiani e ti aiuta a restare concentrato sulla realizzazione di ciò che ti sta a cuore. Ma non avviene senza il tuo impegno. Richiede un investimento di tempo ed energia.

In casi simili può balenare qualche scusa per rimandare l’impegno o per evitare di trovare un po’ di tempo  per occuparsi della propria vita. A chi pensa di essere troppo giovane o troppo avanti con l’età per farlo, dico che da una parte non è mai troppo tardi per dedicare tempo ed energia a riconoscere il proprio scopo e dall’altra che non è saggio continuare a rimandare  un aspetto  così importante per la propria salute fisica,  mentale e spirituale. E poi aggiungo qualche dato che fa riflettere.

L’impatto dell’Ikigai sulla salute

Uno studio dell’università giapponese di Tohoku ha indagato l’impatto che ha sulla salute la coscienza della “ragione per esistere”. I giapponesi si riferiscono a questa consapevolezza più completa con il termine  Ikigai, ovvero la “ragione per svegliarsi” o “qualcosa per cui vivere”. Tra l’altro con questo termine s’indica anche una persona di cui si è profondamente innamorati. Non a caso i ricercatori  hanno associato una grande incidenza di decessi a causa di malattie cardiovascolari per via di una carenza di Ikigai.

Comunque quest’insieme di ricerche sottolinea  che avere coscienza dello scopo della propria vita non serve solo a fornire  stabilità al focus e non si limita a benefici di natura emotiva e psicologica.

Avere un forte senso di connessione con il proprio scopo protegge da malattie cardiache, previene l’Alzheimer, aumenta la tolleranza al dolore e migliora le relazioni con gli altri proprio perché le azioni partono da una dimensione di grande  significatività e da un maggiore coinvolgimento nei compiti quotidiani.

 5 indizi per riconoscere il tuo scopo.

Questo tema mi appassiona a tal punto  che ho scelto di offrire una sessione gratuita come bonus ai partecipanti alla prossima edizione di ‘Invictus. Apatia Zero. Vigore fisico. Chiarezza mentale’. Comunque ecco qualche spunto per chi vuole farlo in autonomia:

• Risultati: I successi già ottenuti sono un’ottima testimonianza delle attività che ti hanno assorbito. Ripercorrere i ‘trofei’ di cui sei più orgoglioso può essere un buon punto di partenza per riconoscere il tuo scopo.

• Conoscenza: Osservare le tue aree di specializzazione ti aiuta a passare in rassegna i campi che hanno magnetizzato piacevolmente la tua attenzione e il tuo lavoro.  Di cosa ti piace di parlare? C’è un tema ricorrente nei libri che leggi? Cosa cerchi più spesso sui motori di ricerca e/o su cosa spendi il tempo quando sei su internet?

• Competenze: Fare quello che ti viene bene nel quotidiano è una ricetta per il successo. Ma fare quello che ti piace ti fa sentire felice e profondamente appagato. Ciò che non vedi l’ora di fare fin dal risveglio non riguarda la tua bravura attuale. Porta la tua attenzione  su ciò che ti mette l’acquolina in bocca. Hai il resto della tua vita per sviluppare nuove competenze.

Immagine di te: Come ti vedi? Sei un agricoltore biologico, una consulente, un avvocato, un padre, un arrampicatore sociale, un editore di libri, una stilista? Il modo in cui ti vedi fornisce un ancoraggio alla tua identità e ti aiuta a restare costantemente concentrato su ciò che ha senso nella  tua vita.

Personalità: La tua personalità è adatta a diversi tipi di lavoro. Conoscendo il tipo di personalità, comprenderai  perché certi tipi di lavoro ti soddisfano appieno e  perché  ad altre occupazioni manca qualcosa. Basta una conversazione di pochi minuti per riconoscere  l’orientamento tipico della tua personalità e in questo modo hai indicazioni specifiche  sullo scopo della tua vita.

 Un’ultima cosa sui limoni e sulle limonate..

Una delle caratteristiche comuni alle persone connesse con il proprio scopo è che sono in grado di dare rapidamente un significato alle avversità e agli ostacoli che incontrano. Sono più resilienti emotivamente e gestiscono meglio  gli alti e i bassi perché sanno rivalutare e regolare cognitivamente le emozioni. Trasformano, come si dice in questi casi, “i limoni in limonate”.

Questo aspetto specifico della loro resilienza emotiva assicura una migliore salute cardiovascolare, meno preoccupazioni e un maggior grado di soddisfazione perfino al termine di giornate difficili.

A questo punto, forse, è più facile comprendere che non si tratta di persone invincibili, ma di individui con uno spirito che non si dà per vinto.

Stay Invictus!