E’ vero che gli opposti si attraggono o chi si somiglia si piglia?
Recentemente un mio amico, e vecchio cliente, mi ha invitato a tenere un workshop che è iniziato proprio da questo spunto.
Gli opposti si attraggono o chi si somiglia si piglia?
Tra i partecipanti c’era una buona maggioranza di liberi professionisti, ed imprenditori affermati, per cui la domanda iniziale sembrava un po’ stonata.
Che c’azzecca con il mio business?
Tra l’altro ero anche un po’ in imbarazzo perché l’imprenditore milionario, che ha fatto gli onori di casa, mi ha presentato come il massimo esperto nella “gestione di obiettivi” in Italia.
Un po’ esagerato. In ogni caso si sa che il coaching esalta il ruolo degli obiettivi e, ovviamente, sono un coach come tanti altri, ma è vero che ho accumulato un paio di decenni di esperienze e di ricerca continua su quelli che io chiamo ‘obiettivi sostenibili’.
Una cosa che ho apprezzato molto nella sua presentazione è che ha precisato che mi occupo di obiettivi sostenibili.
E’ così. Il coaching guarda al futuro, alle conseguenze e soprattutto ai risultati. Ma questo non vuol dire che tutti gli obiettivi sono uguali. Infatti, usare gli strumenti e le strategie che vanno bene per gli obiettivi a breve/medio termine, può essere perfino controproducente con gli obiettivi a lungo termine.
Le grandi sfide vanno trattate con i guanti!
Gli obiettivi a lungo termine sono grandi sfide da trattare con i guanti.
Ecco cosa intendo.
Molti anni fa ho ricevuto un incarico per conto del Ministero del Tesoro di condurre un corso di “Comunicazione Forense”. In quell’occasione un vecchio magistrato, docente nei moduli successivi al mio intervento, forse vedendo la passione, mi chiese dandomi del tu, “Maurizio, ma secondo te, a che serve fare grandi carriere, realizzare aziende di successo, fare soldi, acquisire più potere, senza poter condividere queste conquiste con le persone care?”
Anche se sono trascorsi quasi 15 anni mi ricordo bene quella domanda e credo che fosse stimolata dal fatto che era evidente che facevo del mio meglio per aiutare quei professionisti a realizzare i loro obiettivi professionali. Ma, dall’alto dei suoi quasi sett’anni, aveva qualche riserva.
Gli obiettivi professionali sono strettamente collegati a quelli personali. Soprattutto quando si parla di obiettivi a lungo termine.
Un coach che ha un po’ di esperienza sa bene che l’area che dà più sofferenze a ciascuno di noi, non è quella del lavoro o dei soldi. L’area che crea più sofferenze è quella delle relazioni con gli altri esseri umani.
Sono le nostre relazioni a dare un senso a tutto quello che facciamo, non è così?
Ora la verità nuda e cruda è che parlo raramente di relazioni o d’intimità per la semplice ragione che le persone con cui lavoro sono persone decisamente orientate ai risultati. Per dirla tutta oltre il 75% della mia clientela è costituita da donne, in gran parte imprenditrici.
Dunque, il tema delle relazioni non è quasi mai in primo piano perché sono persone fortemente orientate alla realizzazione di obiettivi professionali.
Resta il fatto che, quando si parla di “obiettivi sostenibili”, c’è sempre un momento in cui bisogna fare i conti con la qualità delle nostre relazioni (Vedi queste 4 posizioni pubblicate dal New YORKER ).
Ed ecco che torniamo allo spunto di partenza.
I poli opposti si attraggono.
Lo sappiamo tutti. Ma non sempre sappiamo perché. Per questa ragione è utile comprendere come funzionano le polarità.
La scienza chiama ‘polarità’ l’attrazione degli opposti che ritroviamo nell’elettricità, nel magnetismo e in altri fenomeni fisici.
Per quanto riguarda le relazioni umane possiamo riscontrare molti tipi di polarità. Siamo naturalmente attratti dalla diversità di cose e persone che stimolano ‘risposte’ naturali dentro di noi.
Forse hai un amico che è più spiritoso di te e, in quel senso, è attraente. Perciò si crea un rispetto e un’attrazione spontanea nei suoi confronti. O, ad esempio, nelle relazioni intime, la polarità si riferisce ad un gioco tra energie opposte.
Sono le energie alla base dell’unione sessuale.
Si tratta delle stesse energie responsabili per l’attrazione sessuale e sono le stesse ‘qualità’ che spengono o tengono accesa la passione.
Il disprezzo è l’opposto dell’attenzione. [Simone Weil]
D’altra parte spesso sfugge che la passione non dipende dall’aspetto esteriore, dall’età, o dalla posizione sociale. Eppure, se ci fai caso, il calo di passione è spesso attribuito all’età, allo stress, al lavoro e spesso si crede sia collegato ad aspetti tipicamente estetici.
Una cosa è certa. Trascurare la forza delle polarità non è mai una buona mossa.
La passione non svanisce in modo naturale.
Il potere delle polarità è eterno ed è responsabile di una passione che non conosce battute d’arresto.
Cosa tiene viva la passione?
Tutto ruota intorno a queste due domande.
- Cosa fa funzionare una relazione?
- Cosa aggiunge tutto il pepe necessario alla relazione?
A rendere meno facile l’elaborazione delle risposte a queste domande ci sono le convinzioni che abbiamo elaborato negli anni sugli uomini e sulle donne. Non le opinioni, ma ciò che crediamo essere vero a proposito dei comportamenti con cui identifichiamo gli uomini e le donne. Ma questo è solo l’inizio.
Il gioco diventa più interessante quando esploriamo ciò che aggiunge tutto il pepe necessario alle nostre relazioni. Quì scopriamo che la passione ha che fare con l’interazione della polarità maschile e femminile.
Dunque, oltre alle convinzioni su uomini e donne, c’è da fare i conti con le qualità e/o energie maschili e femminili. Queste polarità si ripetono in ogni tipo di relazione. Non solo tra un uomo e una donna, ma anche tra due donne o due uomini.
C’è di più perché l’influenza delle polarità non esercita il suo dominio solo sulle relazioni intime. L’interazione delle polarità è presente anche nelle relazioni professionali.
In termini molto semplici si può certamente trascurare l’azione continua delle polarità nella nostra vita, ma non si possono ignorarne le conseguenze.
Un passo decisivo è il seguente.
Presta attenzione al nucleo della tua essenza più vera.
Per qualcuno il proprio nucleo è più maschile, per altri è più femminile. Comunque, in questa fase di osservazione della propria e altrui polarità dominante, bisognerebbe lasciare da parte ogni giudizio.
Il punto è che negli ultimi anni la società, e i mass media, hanno creato una maggiore confusione sul senso, e sui ruoli associati al maschile e al femminile. Il termine tecnico che spiega meglio il ruolo dei mass media è “incasinato”. Non parlo solo dell’invadenza della tivù.
Anche la musica e il cinema veicolano messaggi che hanno incasinato e confuso tutti noi sul modo in cui dovremmo agire per essere in sintonia con questa società.
Questo incasinamento generale ha reso le nostre relazioni più difficili e per complicare il tutto ha incasinato anche l’immagine che abbiamo di noi stessi.
Le polarità descrivono delle qualità..
Okay, quindi ecco qualche elemento per riconoscere il nucleo della propria essenza.
Le qualità maschili sono governate dalla tendenza ad essere guidati da uno scopo, da una missione, dal desiderio di libertà che spinge ad essere presenti.
Le qualità femminili sono governate dalla tendenza a ricercare relazioni intime, desiderare l’unione e portare luce.
Ciascuno di noi è fatto di entrambe queste energie. In ogni caso una è dominante. La nostra essenza si esprime a partire da quel tipo di polarità.
Perché le polarità sono così influenti? Ecco tre punti di partenza da tenere bene a mente.
-
Riconoscere le polarità che accendono la passione
Solitamente le relazioni non finiscono perché finisce l’amore. Finiscono perché finisce la passione. Di fatto, quasi ogni relazione finisce a causa della mancanza di passione. La chiave della passione è nelle polarità.
Per intenderci, non c’è polarità tra un uomo e una donna con qualità femminili molto accentuate, quando un uomo reagisce esaltando le proprie qualità femminili. Vale lo stesso discorso quando una donna reagisce esaltando le sue qualità maschili con uomo che esprime la stessa qualità.
La soluzione è nell’uso naturale delle polarità.
-
Identificare i 3 trigger principali.
Un trigger è un grilletto che fa scattare una reazione desiderata o indesiderata. I trigger positivi sono molto interessanti, ma è altrettanto importante riconoscere i trigger negativi perché sono quelli che inaspriscono i conflitti e fanno spegnere la passione.
Tasti dolenti del maschile..
I tre tasti dolenti che fanno andare in tilt un uomo scattano quando la partner lo critica, quando lei si chiude o quando lei prova a controllarlo. Le soluzioni sono le stesse: apprezzare il maschile, restare aperte nei loro confronti in modo giocoso e dare loro la libertà necessaria.
Tasti dolenti per il femminile..
I tre tasti dolenti principali della polarità femminile scattano quando il partner le fa sentire non viste, non prova a comprenderle e crea motivi d’insicurezza. La soluzione principale: restare presenti ogni volta che ne hanno bisogno.
-
Scegliere le proprie regole del gioco.
Non ci sono regole più potenti dei nostri valori.
Scegliere in modo intenzionale ciò a cui dare importanza crea una base più sicura per esprimere se stessi in modo ferocemente appassionato.
Sappiamo che spesso siamo condizionati dalle regole con cui siamo cresciuti. Sappiamo anche che, fortunatamente, possiamo cambiare le regole del gioco e possiamo aggiornare le nostre regole del gioco.
Da quali valori è governata la vita di ciascuno di noi? Cosa facciamo per soddisfare ciò che conta per noi?
Bene, spero che a questo punto sia più chiaro che non c’è alcuna contraddizione fra “chi si somiglia si piglia” e “i poli opposti si attraggono”. I due proverbi sono entrambi veri.
Nondimeno, c’è una cosa su tutte che glorifica il potere delle polarità e mi pare che non sia da sottovalutare.
Le relazioni non finiscono perché finisce l’amore, ma quando i partners diventano uguali. Cioè quando trascurano il valore e la carica delle proprie qualità.
Domanda: Quali sono i tasti dolenti che spingi più spesso? Cosa farai oggi per riconoscere la tua polarità dominate? Puoi lasciare un commento qui.