Life Design: Riscrivi il Passato, Disegna il Futuro

Life Design: Riscrivi il Passato, Disegna il Futuro

Immagina di riuscire a vedere così bene il tuo futuro, che l’immagine futura di te stesso  ti mostra con una chiarezza assoluta i migliori passi da fare oggi.

Immagina che il tuo Sé Futuro compaia a comando sul monitor del tuo computer o del tuo smart phone..

Quali suggerimenti avrebbe proprio oggi per te?

Un giorno il tuo Sé Futuro ti ringrazierà..

Ecco il motivo.

Questo particolare senso di anticipazione ha conseguenze incredibilmente potenti nella vita delle persone che vivono un futuro motivante.

Più il tuo futuro s’incolla in modo ispirante al tuo presente, più i tuoi impegni diventano leggeri e  giorno dopo giorno procedi in modo coerente e senza sforzo.

Ma perché, invece, spesso il futuro sembra così sfuggente ed incerto?

Bene, facciamo un test.

Investi almeno 10 secondi su ciascuna di queste 4 memorie..

Ricordi:

  • La prima strofa di “Volare”?
  • La casa dove hai vissuto buona parte della tua infanzia?
  • La definizione della “verità”?
  • Il gusto del cocomero?

Hai notato che la tua memoria ha un modo diverso per richiamare ciascuno di questi ricordi?

Molto probabilmente avrai avuto una maggiore facilità nel ricordare la casa della tua infanzia. Forse hai ricordato i colori della tua stanza o il tavolo dove ti sedevi con i famigliari o l’odore che sentivi quando entravi in cucina. Solitamente, invece, ricordare un termine astratto come la definizione della “verità”  è più difficile.

Il nostro cervello non immagazzina i ricordi allo stesso modo in cui il computer archivia files e cartelle. Bisogna ammettere che perfino gli scienziati delle generazioni passate hanno abusato nel paragonare il cervello ad un computer, ma oggi è certo che quando il cervello archivia i ricordi assomiglia più al Velcro.

Lascia che ti spieghi..

Osservando da vicino il Velcro noterai che da una parte ha una serie di uncini e dall’altra una striscia di tessuto simile ad una spugna. Quando le due parti si toccano restano agganciate.

Più il Velcro resta agganciato, più è forte la presa.

Il Prof. Rubin, il neuroscienziato che ha scritto “La Memoria nelle Tradizioni Orali”,  suggerisce che più abbiamo ganci e spugne che collegano la nostra mente con i nostri ricordi, più la nostra memoria brilla e riusciamo a ricordare rapidamente ciò che vogliamo.

Questo per dire che la nostra mente è una macchina del tempo perfetta.

Una macchina del  tempo senza conducente.

Curiosamente, però, molte persone restano agganciate più facilmente ad eventi spiacevoli, e un po’ invadenti del passato, e si fanno influenzare meno da un futuro ispirante.

Facci caso: quando si va avanti a gran velocità, non c’è  tempo per guardare indietro. Questo perché quando operiamo al meglio delle nostre abilità, ogni giorno è un’esplosione di possibilità.

Solo chi vive in un parcheggio continua a fissare lo specchietto retrovisore perché tanto non sta andando da nessuna parte.

Fare l’autopsia al giorno trascorso è esagerato.

E’ facile intuire quanto è importante disegnare cosa vogliamo dal prossimo giorno.  Dunque, per creare un futuro entusiasmante abbiamo bisogno di essere al nostro meglio.

Per crescere dobbiamo favorire lo sviluppo delle qualità in cui ci riconosciamo. E, anche se nel tempo possiamo maturare una nuova prospettiva,  è bene avere un’idea chiara sulle condizioni che descrivono come vogliamo sentirci in termini fisici, mentali ed emotivi.

Non c’è alcun bisogno di essere migliore di qualcun altro, ma non dovremmo lasciare alle circostanze il potere di farci sentire meno di quello che possiamo essere. Chi riconosce che la propria vita ha valore, deve fare in modo di essere al proprio meglio – qualsiasi diminuzione sarebbe uno spreco di vita.

Quando c’è vivacità, la vita è fantastica. Quando siamo vivi a metà, tutto è grigiastro. In un certo senso, assomiglia ad una preparazione per l’aldilà. Quando, invece, assaporiamo le meraviglie che abbiamo intorno, non conta più dove ci troviamo, andrà comunque tutto bene. In caso contrario, anche se ci troviamo in paradiso, sarà facile trasformarlo in un inferno.

Riscrivi il passato!

Il passato è un trampolino. Perciò quando vogliamo creare un futuro ispirante, possiamo servirci del passato come se fosse una rampa di  lancio, non come un bagaglio opprimente.

Più il passato è stato infelice, più siamo diventati saggi e comprensivi.

Insomma, sappiamo tutti che di fronte agli avvenimenti della vita, possiamo sia diventare saggi o restare feriti. Dipende da noi. Possiamo rimanere in un angolo, sperando che non ci accadrà nulla di male, ma a ben guardare, la vita non funziona così. Dovremmo sempre ricordare che qualunque cosa accada nella nostra vita, possiamo sempre trasformarla in una fortuna.

Ma c’è un’altra cosa altrettanto importante.

Chiunque tu sia, qualsiasi cosa tu faccia – fai del tuo meglio!

 Non abbiamo il potere di scegliere tutte le circostanze della nostra vita, ma possiamo sempre scegliere come interpretarle.

Sfortunatamente circa il 90% dell’umanità si muove ben al di sotto delle proprie potenzialità effettive. In parte perché qualcun altro gli ha detto o fatto qualcosa o anche perché c’è una strana paura che qualcuno potrebbe fare o pensare qualcosa a riguardo.

Questo vuol dire che la maggioranza degli esseri umani vive nella mente altrui. Che posto scomodo in cui soggiornare, no?

Dovremmo imparare a tradurre in benessere qualsiasi cosa gli altri possano dire, fare o pensare di noi o delle nostre scelte. Quando qualcuno sputa veleno su una nostra iniziativa è necessario sapere cosa fare per il bene del nostro benessere.

I veleni sono stati trasformati in farmaci, perché facendo attenzione le persone si sono accorte che la sorgente del problema è anche la soluzione.

 E’ la dose che fa il veleno!

Perciò non bisogna esagerare con l’esposizione costante alle sorgenti tossiche.  E’ necessario costruire un piano che favorisca la nostra crescita personale e professionale fino al livello più alto che si può  immaginare.

Un antico adagio dice che se qualcuno ha fatto qualcosa di negativo e un’altra persona ne parla, l’effetto negativo sarà maggiore per chi ne parla rispetto a chi ha commesso l’atto negativo.

Ora sai cosa fare, se sei tu a sparlare. Se, invece, è qualcun altro a sparlare di te, ricorda che è la loro bocca a sporcarsi. Quello che gli altri dicono o pensano, non deve essere un tuo problema.  L’importante è che stai continuando a fare del tuo meglio. Prendi ciò che ti pare utile e lascia cadere il resto.

Quando, invece, non si sta facendo del proprio meglio e qualcuno parla male del nostro operato, allora è facile farsi confondere le idee su chi siamo veramente. Questo non vuol dire che bisogna stabilire il proprio modo di essere una volta per tutte. La crescita è un processo continuo. Si tratta di costruire se stessi facendo un piano in grado di favorire la nostra evoluzione fino al più alto livello possibile.

Molte persone sono governate dalle circostanze esterne, nel senso che un momento si sentono al settimo cielo e, un  attimo dopo, si sentono senza un domani. Tieni a mente due cose. La prima, non puntare mai a meno del meglio per te. La seconda, non dare per scontato il domani!

Life Design: Riscrivi il Passato, Disegna il Futuro

 Non dare per scontato il futuro.

Nella vita di tutti i giorni diamo spesso per scontate un sacco di cose.

Le condizioni di salute, le persone più vicine e talvolta anche sentimenti come la gratitudine, l’amicizia o l’ammirazione. Anche certe opere di ingegneria e di architettura sono creazioni spesso svalutate.

Ma guardando bene i grattacieli c’è da riconoscere che sono opere incredibili. Vanno disegnate pensando a variabili come il vento, i terremoti l’ambiente circostante, etc.

E’ impossibile pensare di costruire una grande opera senza un piano di costruzione.

Il punto è che la vita di quelli che lavorano nei grattacieli è più complessa di quanto si possa immaginare.

Anche la nostra vita quotidiana ha a che fare con milioni di variabili da coordinare. Basti pensare al plotone di desideri personali e agli adempimenti professionali con cui ci destreggiamo di continuo. Eppure la maggior parte di noi prosegue senza un piano.

Costruire senza un piano.

Al contrario ammucchiamo pile di mattoni sperando che nulla li faccia cadere giù. Ma è una lotta costante e, solitamente, abbiamo pochi obiettivi a lungo termine. Le ricerche indicano che quando facciamo progressi nella realizzazione di obiettivi carichi di significato proviamo sensazioni gratificanti, perciò più maciniamo mattoni senza una destinazione finale, più ne risente la qualità della nostra vita.

E questo non è il peggiore dei nostri problemi.

Anche altri, inclusi il datore di lavoro, parenti, amici e partner, sembrano decisi nel proposito di aggiungere i loro mattoni alla nostra costruzione, indipendentemente dal fatto che siano adatti.

Come facciamo a dare una struttura – e un senso – a tutte le esigenze e le richieste esterne in modo che si possano amalgamare con i nostri desideri e speranze? Una soluzione: diventare gli architetti della propria vita. Con un Piano personale possiamo iniziare ad avere l’equilibro e la direzione necessaria.

Un Piano personale per la propria vita.

Nel ‘Self Coaching Mastery’ blindiamo 8 ore lontani dalle pressioni esterne per fare un’immersione ad ‘alta densità’ e facciamo pratica con gli strumenti utili a padroneggiare il proprio Piano personale.

Tre passi per disegnare una vita intenzionale

Per diventare coach di se stessi e disegnare una vita intenzionale abbiamo bisogno di tenere bene a mente tre elementi.

  1. Ciò in cui crediamo.

Gli architetti non iniziano mettendo in fila una serie di mattoni o disegnando piani. Iniziano da un’idea. “Un’idea è la salvezza attraverso l’immaginazione” dice Frank Lloyd Wright.

Le grandi opere spesso sono il risultato di una singola idea che conduce alla soluzione attraverso l’immaginazione. Immaginano il modo in cui i diversi elementi e materiali daranno una forma al risultato finale. Ed è l’immagine dell’edificio completato a convincere, ispirare ed informare il piano che realizzeranno.

Un Piano personale funziona allo stesso modo. Per completare il quadro della propria vita suggerisco di mettere in calendario una giornata intera da dedicare solo a questo scopo. E’ fondamentale facilitare il flusso, senza interruzioni e prendere in considerazione tutti gli aspetti della propria vita: salute, lavoro, finanze e il resto. Otto ore sono sufficienti per avere una visione completa della propria vita. Altrimenti si finisce per affrontare questa esperienza con un approccio frammentato, reattivo e a casaccio.

  1. Le nostre Priorità.

Qualunque sia il ‘quadro delle convinzioni’, qualunque sia la visione, un architetto deve comunque fare i conti con un determinato terreno e con uno specifico ambiente: la terra, la pendenza e l’ambiente circostante, per non parlare delle leggi fisiche— deve confrontarsi con i limiti. Mario Botta diceva che “Il primo gesto di un architetto è quello di disegnare un perimetro. Questo di per sé è un atto sacro. L’architettura di per sé trasmette questa idea di limitare lo spazio. Si tratta di un limite tra il finito e l’infinito. Da questo punto di vista, tutta l’architettura è sacra.”

Un buon architetto trova ispirazione proprio all’interno di questi vincoli. La stessa cosa vale per noi. Non abbiamo a che fare con una tabula rasa. Abbiamo una certa realtà intorno a noi e certi impegni già in atto. Alcuni sono essenziali per ciò che stiamo costruendo. Su altri c’è da lavorare. Altri ancora li possiamo cambiare.

Il trucco è quello di iniziare a classificarli in ordine di importanza. Ad esempio, quanto è importante la tua soddisfazione professionale, rispetto alla tua famiglia? O le tue finanze rispetto alla tua salute? Realizzare ciò in cui crediamo vuol dire dedicare le risorse adeguate a ciascuna delle molte aree della nostra vita.

Se non sappiamo dove sono i vincoli, finiremo col creare un edificio sbilenco. Questa attenzione particolare affronta anche il modo in cui gli altri interagiscono con il tuo progetto di costruzione. Determinando le tue priorità, saprai ciò che si adatta e ciò che non si adatta al tuo piano.

  1. Le nostre Azioni

Una volta che hai davanti il “quadro” della tua vita, sei in grado di dare priorità a ciò che c’è dentro e puoi definire obiettivi importanti e attuabili. Un piano senza una tabella di marcia è come un sogno ad occhi aperti. Dunque, quali sono i passi necessari per rispettare le tue priorità?

Spezzetta i passi scegliendo quelli su cui puoi intervenire immediatamente. Cosa serve per far spostare l’ago della bilancia verso una salute più completa, rinforzare i legami più importanti, far progredire la tua carriera e rendere più sicure le tue finanze?

Non basta fare un elenco, vanno messi in calendario.

“L’azione è la chiave fondamentale di tutti i successi.” [Pablo Picasso]

Compi un passo ulteriore: fai una pianificazione anticipata.

Diciamo che vuoi fissare confini più solidi al lavoro e vuoi rinvigorire il legame con il tuo partner. Uscire dal lavoro alle cinque è un modo per farlo. Ma è probabile che un collega provi a fermarti proprio mentre stai per aprire la porta dell’ufficio e ti verrà la tentazione di ottemperare anche alla richiesta dell’ultimo momento.

Sapere in anticipo cosa dirai/farai ti potrà aiutare a superare tranquillamente la soglia dell’ufficio in perfetto orario. “Vorrei esserti d’aiuto”, potresti rispondere, “ma ho un altro impegno proprio ora”. Ti avvii sulla strada di casa e i mattoni della tua costruzione restano in piedi tutti al loro posto.

Ciò che conta è la nostra determinazione nel dare un seguito concreto alla nostra visione. Frank Lloyd Wright, l’architetto che ha ispirato un cambiamento profondo nell’ architettura moderna, ha scritto:

“Si realizzano sempre le cose in cui credi realmente; e il credere in una cosa la rende possibile.”

Vale anche per la vita degli architetti. Vale la stessa cosa per ciascuno di noi.

Domanda: Quale di questi tre elementi richiama la tua attenzione?  Cosa farai oggi per cui il tuo Sé Futuro ti ringrazierà un giorno? Puoi lasciare un commento qui.