Cosa non deve mai mancare ad un vero futuro motivante.

Cosa non deve mai mancare ad un vero futuro motivante.

Cosa succede se il lavoro, le relazioni e la salute vanno avanti per forza d’inerzia?

Va tutto bene (o benino). Si va avanti e tutto procede come al solito.

Dopo il risveglio, si va avanti con le stesse azioni di sempre. Dopo la colazione, si va avanti con le solite azioni di sempre. Nella pausa di metà mattina, e poi fino all’ora di pranzo, si va avanti con le solite  azioni di sempre.

Certo, ogni tanto c’è qualche imprevisto o qualche novità. Comunque anche il pomeriggio vola fino all’ora di cena e si va avanti  con le stesse abitudini mentali e le stesse azioni di sempre.

Andare avanti per forza d’inerzia è tutto tranne che ‘andare avanti’.

Come si può andare avanti davvero?

Oggi voglio mostrarti un modo semplice per reperire la materia prima necessaria a creare un Futuro Motivante.

Probabilmente anche tu associ la forza d’inerzia con uno stato di quiete o di inattività. Ma la forza d’inerzia che silenziosamente allontana dai propri obiettivi è anche un’altra.

E’ una vita movimentata, piena di cose da fare, ma non intenzionale. Nonostante l’impegno e tutte  le cose fatte durante il giorno, si arriva a fine della giornata insoddisfatti o con un senso di frustrazione. Questo per dire che non sono giornate necessariamente monotone. Il punto è che ogni nuovo stimolo si perde  nelle solite trafile e si va avanti sempre allo stesso modo.

In casi simili ripetersi “Andiamo avanti” è solo un modo per rassicurarsi sperando che all’indomani qualcosa cambierà.

Bene, da qualche mese sto lavorando alla nuova edizione del “Self Coaching Mastery”. Si tratta di  un incontro dedicato alla creazione di un Piano per vincere la forza d’inerzia e disegnare una vita intenzionale. Quelli che hanno sentito i miei clienti decantare in modo entusiastico gli effetti benefici della creazione del ‘Piano Motivante’ mi hanno contattato per saperne di più e una delle domande più interessanti che ho ricevuto è la seguente.

Cos’è indispensabile per avere un vero futuro motivante?

Vediamo insieme cosa non dovrebbe mai mancare ai nostri obiettivi legati alle cose che contano: la salute, il lavoro e le relazioni.

Due avvertenze. La creazione del Piano che presento nel “Self Coaching Mastery” non riguarda la definizione di obiettivi. Secondo la mia esperienza la strategia più semplice e avanzata per garantire la realizzazione di obiettivi collegati fisicamente ed emotivamente alle proprie leve personali consiste nella creazione di un Piano Motivante.  Dunque, questo sistema non riguarda la semplice definizione di ciò che si vuole, ma guida alla realizzazione di obiettivi robusti, vividi ed intimamente collegati con i propri Valori, Intenzioni ed Emozioni.

La seconda avvertenza riguarda la necessità di  diventare coach di se stessi. Fare “Self Coaching” vuol dire impegnarsi nel vincere l’inerzia e disegnare una vita intenzionale. Dunque, non è un percorso indicato per chi ha una visione problematica della vita e/o non è appropriato a chi vuole continuare ad essere parte del problema, invece che essere parte della soluzione.

Ecco un test semplice e profondo.

Andiamo al sodo. Questa è la sintesi estrema di una conversazione  più ampia che solitamente avvio con i miei clienti nella fase iniziale di facilitazione di un Futuro Motivante.

Pensa ad un tuo grande desiderio e visualizzalo. Ora chiediti se lo senti già tuo:

  • A) “Quanto ci credi?”

  1. Non ci credo. Mi piacerebbe molto, ma ancora non ho una sensazione di certezza.
  2. Sento che ce la posso fare, solo che non so come accadrà.
  3. Ho una sensazione di possesso palpabile. E’ come se fosse già nelle mie mani.

Esplora quali intuizioni stimola la tua risposta. Anche se non è facile rendersene conto le risposte a questa prima domanda sono strettamente influenzate da come valuti la prossima domanda.

  • B) “Quanto ti sembra difficile da vivere in questo momento la vita che vuoi davvero?”

  1. E’ quasi impossibile, come sempre.
  2. Riesco a vedere quello che voglio e m’impegnerò per realizzarlo.
  3. So che posso, è solo una questione di farlo succedere. 

A questo punto dovresti avere maggiori elementi per riconoscere cosa non deve mai mancare ad un vero futuro motivante. Ed ecco la terza domanda per completare il quadro. 

  • C) “Sai cosa ti sta effettivamente impedendo di vivere come vuoi?”

  1. Non ho la più pallida idea di quello che mi sta bloccando, vorrei solo liberarmene.
  2. So cosa mi sta bloccando e ho solo bisogno di rimuovere quei blocchi.
  3. Qualcosa mi blocca? Non mi può bloccare nulla, senza il mio permesso! 

Bene, prenditi tutto il tempo che ti serve per rispondere a queste tre domande e fermati a sentire le sensazioni che emergono dalle tue risposte. Quando hai finito procedi perché ho ancora qualcosa da condividere.

Ora, se davvero vuoi creare un Futuro Motivante, hai bisogno di non farti infinocchiare da certe convinzioni e quindi voglio metterti in guardia dall’errore che ho visto fare più spesso negli scorsi venti anni di coaching. Presta attenzione e capirai perché è l’errore peggiore  da parte di chi vuole lavorare con le  convinzioni limitanti.

Che mondo sarebbe senza ciò in cui credi?   

Le convinzioni hanno il potere di creare e di distruggere. Abbiamo tutti l’incredibile abilità di prendere qualsiasi esperienza della nostra vita ed attribuirgli un significato deprimente o che salva la nostra vita.

Sarebbe bello immaginare un mondo senza né ostacoli, né avversità. Eppure le crisi e gli sconvolgimenti che si affacciano nella nostra vita, possono essere visti come il modo in cui il nostro “punto di vista” mostra a quali convinzioni è ora di rinunciare.

Personalmente credo che i  fallimenti e le frustrazioni del passato mi hanno dato una grande mano nella comprensione del mondo in cui vivo e che oggi apprezzo in modo più completo.   Quindi, in termini molto semplici, sono proprio gli ostacoli e le avversità a dare un senso alla nostra vita. D’altra parte questa considerazione non nega un semplice dato di fatto. Sapere cosa fare non conta.

Conta solo l’impegno nel fare quello che sai.

Il vero ostacolo che impedisce di fare quello che sappiamo sono le convinzioni.

 In termini molto semplici: “Finché continui a credere in ciò in cui credi potrai ottenere solo ciò che stai già ottenendo”.

Perciò adesso, come ti avevo promesso, vediamo insieme  l’errore più grande che fanno le persone che prendono di mira le proprie o altrui convinzioni limitanti.

Penso che sia meglio saperlo perché è un errore che causa grandi perdite di tempo ed inutili frustrazioni.

Ecco in cosa consiste questo gigantesco errore.

L’errore peggiore – e non è così infrequente – è che provano a sbarazzarsi della convinzione ‘sbagliata’. Se la prendono con una convinzione che NON è la causa del problema che vogliono risolvere.

Perché fanno questo errore?

La ragione principale è che attribuiscono alla convinzione lo stesso nome del problema.

Lasciami chiarire con un esempio.

Diciamo che hai un amico o un collega che ha il problema di rimandare, rinviare e ritardare.

Inevitabilmente il  problema si riflette in molte aree della sua vita.

Ritarda spesso agli appuntamenti di lavoro, procrastina iniziative importanti e rinvia questioni di salute che, invece, non possono aspettare.  Insomma, la qualità complessiva della sua vita è irrimediabilmente influenzata da questa tendenza insopportabile.

Messo alle corde descrive il suo problema così: “Sono un ritardatario. Quando devo fare qualcosa, capita spesso che trovo qualcosa che mi distrae e rimando quello che avrei voluto o dovuto fare.”

 E’ sempre stato così?

 “Non mi pare. La situazione si è intensificata da almeno una decina di anni. Nel frattempo ho letto articoli e libri sul tema della procrastinazione e ho partecipato a dei corsi per rimediare a questa mia tendenza. A tutt’oggi nulla mi ha aiutato a risolvere questo problema.  Poi ad un certo mi sono reso conto che il mio comportamento è legato alle mie convinzioni. Così ho iniziato a cercare la convinzione che causa questo problema.

 La prima convinzione su cui ho lavorato è stata “Sono un ritardatario”.

 Ho riconosciuto che è una ‘profezia che si auto avvera’ e funziona allo stesso modo in cui qualcuno crede di fallire e fallisce  o qualcuno pensa che non può trovare una soluzione e perciò non la trova. Allo stesso modo io credo di essere un ritardatario e perciò alla fine perdo  tempo. E’ una conseguenza  ovvia, giusto?”

 Neanche un po’.

E per dirla tutta non funziona così.

Dovresti prima avere l’abitudine di ritardare e solo dopo che hai osservato il tuo comportamento potrai  decidere che sei un ritardatario. Se è così, la convinzione “Sono un ritardatario” non può essere la causa della  procrastinazione.

Come trovare  la convinzione che causa il problema!

Osserva i pensieri e le emozioni che hai PRIMA di fare un ritardo o PRIMA che rimandi una cosa che ti sta a cuore. Insomma, osserva cosa provi PRIMA di fare una cosa che apparentemente non vuoi fare.

Così avrai a disposizione  gli indizi sulla vera convinzione che causa il problema/ostacolo.

Facciamo l’ipotesi che hai un progetto importante da consegnare entro domattina e tutto il giorno eviti di lavorarci. Quando arriva la sera potresti sentirti  un po’ ansioso e pensare “che casino” o “non penso che me la potrò cavare”  o “cosa penseranno di quello che sto facendo” o  “sono proprio incasinato”, etc.

Tutti questi pensieri sono valutazioni che derivano dall’esito improduttivo della giornata. Sono pensieri che arrivano dopo che il problema si è manifestato, non prima.

Il terreno di esplorazione è un altro.

Ecco alcune convinzioni che causano pensieri ed emozioni simili a quelli che arrivano a cose fatte. Sono esempi di convinzioni che esistono prima che il problema si manifesti. Quindi sono convinzioni che esistono PRIMA che si manifesti , ad esempio, la situazione del ritardo.   

  • “Gli errori e fallimenti sono negativi”; 
  • “Non sono capace”; 
  • “Non ho tutte le competenze”; 
  • “Non sono all’altezza”.

Continuando la conversazione spesso viene fuori una ciliegina sulla torta che ‘incornicia’ la situazione generale. Qualcosa del tipo: “Ti confesso che quello che mi fa sentire bene è sapere che la gente ha una buona opinione su di me”.

Insomma, nessuna di queste convinzioni ha a che fare direttamente con l’idea di essere una persona ritardataria. Riassumendo:

Lavorare sulla convinzione sbagliata non cambierà nulla.

Non cercare una convinzione che descrive il tuo comportamento, la situazione o il problema. Se ad esempio, tendi a ritardare, non sbarazzarti della convinzione “Sono un ritardatario”.

Osserva, invece, i pensieri e le emozioni che emergono prima o durante il comportamento che vuoi cambiare.  A quel punto lascia emergere le convinzioni che causano il comportamento.

Spero che queste indicazioni ti siano state utili per evitare l’errore peggiore che in molti fanno quando provano a sbarazzarsi di una convinzione limitante.

Fare attenzione al modo in cui concepiamo la ‘realtà’ è importante perché in moltissimi casi sono proprio le convinzioni limitanti ad impedire una sensazione di certezza riguardo al proprio futuro.

Tutti quelli che hanno seguito queste stesse tracce concordano e confermano che definire un Futuro Motivante ha molte conseguenze positive.

 Un Futuro Motivante traduce un mondo invisibile in visibile.

La conseguenza positiva che a me pare più importante di tutte riguarda un senso di fiducia impagabile e direi perfino impossibile a chi si lascia spingere dalle circostanze.

Non a caso chi crea un Futuro Motivante ha una determinazione e un’energia inesauribile di fronte alle proprie sfide  perché anche nei momenti più neri fa riferimento ai propri Valori, Intenzioni, Emozioni.

Verifica questi tre elementi indispensabili per vincere l’inerzia e creare un Futuro Motivante.

  1. Esperienza di possesso. Tutti hanno bisogno di muoversi verso un futuro desiderato. Senza un futuro motivante si  resta fermi o si comincia a fare di tutto, ma senza una destinazione chiara. Spinti dalla forza d’inerzia è facile prendersela con le cose che non stanno funzionando in questo momento.  Ed è facile pensare solo alle bollette da pagare, alla salute di chi sta poco bene, alle relazioni complicate, etc.  Lo scopo di un futuro motivante è di guidarti nelle azioni che metti in moto nel presente verso la tua destinazione.  A questo livello è indispensabile verificare se pensando al futuro desiderato e alla tua  destinazione senti che ti appartiene.  Domanda: Ci credi? 
  1. Onestà radicale. Tutti abbiamo abitudini (fisiche e mentali). La maggior parte delle persone è condizionata dalla situazione economica generale, dalla cultura, dai media, etc. Alcuni hanno costruito vere e proprie autostrade emotive per vivere sotto stress e passano anni a ripetere gli stessi percorsi. Condizionare il proprio sistema nervoso ed accedere in modo più completo alla propria intelligenza emotiva significa imparare a vivere meglio le relazioni con se stessi, con la famiglia e con gli altri. Ma non è una cosa facile se non sappiamo guardare il presente in modo onesto. Per creare un futuro motivante è indispensabile guardare il presente con onestà radicale perché la percezione della realtà attuale influenza la concezione del futuro: Domanda: Quanto è difficile la tua vita attuale?
  1. Piano motivante. Sottovalutare il potere dell’effetto composto è un grave errore. Non si tratta di seminare le migliori risorse mentali ed emotive e/o  i propri soldi nel ‘campo dei miracoli’, ma di valorizzare le pratiche che ti fanno sentire bene e ripeterle seguendo il principio del “fare un po’, ma tutti giorni”. Quindi un piano scritto, conciso e dinamico non serve solo ad organizzare i passi coerenti verso una direzione e/o a restare in carreggiata. Facci caso: Il mondo in cui viviamo oggi sta diventando sempre di più complesso ed è essenziale proteggersi dalla confusione, evitare spese ed investimenti inutili e difendersi dai rimpianti che capitano a molte persone intorno a noi. Perciò è necessario un Piano d’Azione in grado di fornire una struttura alle speranze e una direzione ai sogni. Se comprendi anche tu che è assolutamente indispensabile una visione chiara della tua destinazione finale e  se riconosci l’utilità di un Piano che rinforza i valori, le intenzioni e le emozioni che ti aiutano ad andare avanti veramente, devi chiederti ‘Cosa m’impedisce di fare un Piano d’Azione?’. Domanda: “Quale convinzione ti sta ostacolando?”

Le convinzioni hanno il potere di creare e di distruggere. Abbiamo tutti l’incredibile abilità di prendere qualsiasi esperienza della nostra vita ed attribuirgli un significato deprimente o che salva la nostra vita.

 

Domanda: Quali fra questi tre punti richiama la tua attenzione? Quale convinzione ti ostacola? Cosa hai imparato?  Puoi scrivere la tua risposta qui in basso. Se vuoi sapere come creare un Piano Motivante clicca qui e iscriviti alla lista di spirito iniziativa.