Chi si lascia guidare dal ‘pensare per obiettivi’ ha un problema altamente sottovalutato.
Lungo tutto il percorso che precede la realizzazione di un obiettivo, c’è una voce che continua a ripetere “Non sei ancora arrivato”.
E magari quella vocina si fermasse lì.
Il fatto è che lo scopo degli obiettivi è violentemente frainteso.
Atrocità e violenza degli obiettivi nel quotidiano.
Ecco come funziona un obiettivo.
Ad un certo punto ti metti in testa che vuoi qualcosa.
Così ti ripeti, “Voglio ottenere/realizzare _ _ _ _ _ _”
Da questo momento in poi sei portato a pensare e sentire:
“Saprò che ce l’ho fatta quando avrò realizzato _ _ _ _ _ (quello che hai stabilito)”. Perciò inizi a fare tutto quello che è nel tuo potere per riuscire a tirare, al più presto, un sospiro di sollievo.
Questo vuol dire che, nel frattempo, la tensione creata dall’obiettivo ti farà vivere in uno stato di carenza proprio perché ancora non hai quello che vuoi.